Dolci tipici della pasticceria campana: le ricette tradizionali

Categoria: Pasticceria 

Scoprire la Campania significa anche conoscere la sua ricca tradizione gastronomica, fatta di sapori pieni e intensi.

Ingredienti semplici, genuini, che nascono da una terra ricca di sole e di colori, per realizzare tipicità tra le più conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, partendo senza dubbio dalla pizza, ma che toccano molte altre prelibatezze tra primi piatti, contorni, secondi, dolci e “sfizi”.

Campania Felix, per gli antichi Romani, dimora del sano modello nutrizionale mediterraneo, crocevia di molti popoli che ne hanno arricchito la tradizione gastronomica, prima in Italia assieme alla Toscana per numero di eccellenze agroalimentari e prodotti tipici, tra cui spiccano prodotti di pasticceria che stuzzicano i golosi di tutto il mondo.

Moltissimi i dolci di antica tradizione che vengono consumati ancora oggi, che vedono ricette originali che variano di zona in zona, spesso tramandate con i “segreti” conservati in ogni famiglia.

Tra i più conosciuti, i babà, simbolo della pasticceria napoletana, dalle controverse origini che con molta probabilità risalgono alla Polonia con successiva rivisitazione francese, ma che hanno poi trovato a Napoli la loro consacrazione definitiva nella versione che oggi conosciamo. Un dolce che prevede una lunga lavorazione e diversi momenti di lievitazione, con una finale immersione in un particolare mix di bagna alcolica e che vede anche versioni con farcitura di panna o crema pasticcera.

Un classico della pasticceria campana: la pastiera

Altro dolce tipico, la pastiera, tradizionale della Pasqua ma anche di ogni altra festa. Grano, ricotta, uova, sugna, zucchero e canditi, aromatizzata con acqua di fiori d’arancio o scorza di arancia o limone, su una base di pasta frolla, di cui esistono varie versioni e che gli intenditori dicono sia migliore se preparata in primavera, quando la ricotta è più saporita.

Tipici del Natale, i mostaccioli o mustaccioli (glassati con marmellata e cioccolato), i roccocò, che derivano dalla tradizione degli antichi conventi, e gli struffoli napoletani, “palline” di impasto fritto grandi più o meno come un fagiolo, poi miscelati con miele e serviti con frutta candita, scorza d’arancia e diavulilli, piccoli confetti colorati. Inoltre, sempre tipici del Natale, i susamielli, biscotti con semi di sesamo e miele, a forma di esse.

Altro dolce tipico delle feste di Pasqua e del Natale, i raffioli, paste ovali cotte al forno e ripiene di ricotta, cedro candito, pistacchio e cioccolato, ricoperti di glassa.

E poi le sfogliatelle, ricce o frolle, a seconda siano fatte con pasta sfoglia o frolla, che per alcuni pasticceri sono da considerare due dolci differenti, ripiene di semolino, ricotta e canditi. La tradizione vuole che non si possa lasciare Napoli senza un vassoio di sfogliatelle.

Tipica di Capri anche se forse di origini diverse, la torta caprese, di cui esistono molte varianti, con un’abbondante dose di mandorle e cioccolato fondente.

Inoltre le zeppole, a base di farina, acqua e lievito, vendute spesso nei chioschi e nelle molte friggitorie napoletane, oltre che le zeppole di San Giuseppe, farcite con la crema.

Il migliaccio, invece, è un dolce a base di semolino e ricotta, tipico del Carnevale, che in certe zone dell’avellinese e del beneventano viene preparato anche salato, con farina di mais.

Tipici della costiera amalfitana e sorrentina, le delizie al limone, dolci monoporzione con base di pan di spagna, ripieni alla crema e con glassa al limone.

Ed ancora: il sanguinaccio, al cioccolato, tipico del Carnevale, e il casatiello dolce, ricoperto di glassa e confettini di zucchero.

Infine, tra le tante prelibatezze di pasticceria, i torroni, duri e semiduri, di cui sono particolarmente pregiati quelli dell’avellinese e di San Marco dei Cavoti, in provincia di Benevento.

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