Salse e condimenti orientali da provare

Categoria: Cucina 

Se pensate che la cucina asiatica sia soltanto sinonimo di sushi, ravioli, noodles e onigiri, allora vi sbagliate di grosso. A caratterizzare questa tradizione culinaria non è soltanto il pesce crudo, ma anche i condimenti orientali che vengono utilizzati per accompagnarlo o per per preparare alcuni dei piatti tipidi dell’Oriente.

Al di là della provenienza, queste salse vengono utilizzate sempre più spesso nelle cucine di tutto il mondo: un retaggio mutuato da alcuni chef di fama internazionale, che hanno voluto impreziosire i propri piatti con un tocco proveniente dall’Oriente.

Vediamo di seguito quali sono le salse orientali da provare assolutamente:

  • Salsa di soia
  • Salsa d’ostrica
  • Salsa ponzu
  • Salsa Teriyaki

1. Salsa di soia

Partiamo da un grande classico della cucina orientale, la salsa di soia, che qui in Italia usiamo tendenzialmente per accompagnare il sushi. Quello che molti non sanno, invece, è che si tratta di una salsa perfetta per marinare carne e pesce, condire pietanze stir-fry o semplicemente  salare un piatto. Prodotta dalla fermentazione dei fagioli di soia, con l’aggiunta di grano e sale, questa viene utilizzata nella tradizione culinaria orientale per conferire alle pietanze una nota umami. In Giappone, l’umami è il quinto gusto, scoperto da un chimico e oramai apprezzato in tutto il mondo. Se vi state chiedendo di cosa si tratti davvero, vi basterà provare la salsa di soia per scoprirlo.

2. Salsa d’ostrica

La salsa di ostriche è molto utilizzata nella cucina cinese a partire dalla fine dell’Ottocento, quando Lee Kam Sheung ha accidentalmente preparato uno dei più gustosi condimenti orientali. Nel suo piccolo ristorante, dimenticò le ostriche sul fuoco e ottenne (per sbaglio o per fortuna) un composto denso ma davvero squisito. Con le dovute modifiche, Lee lanciò poi questo prodotto sul mercato, una riduzione ottenuta dalla bollitura del mollusco, con l’aggiunta di zucchero e addensanti. Ne deriva una salsa densa, di colore marrone e dal retrogusto dolciastro, perfetta per insaporire carne, pesce alla piasta, verdure saltate, chow mein (spaghetti saltati in padella) e zuppe. Una sola accortezza: va aggiunta alla pietanza al termine della cottura.

3. Salsa ponzu

Un grande classico della tradizione culinaria nipponica, un condimento liquido dal sapore agrumato, con una nota finale di agrodolce. Molto semplice, a dirla così, eppure per preparare la salsa ponzu ci vogliono non pochi ingredienti e passaggi: anzitutto, si devono far bollire insieme l’aceto di riso, l’alga kombu e il mirin (un tipo particolare di sakè dolce), per poi aggiungervi il katsuobushi in fiocchi (pesce essiccato, affumicato e fermentato). Sul finale, dopo che il composto si raffredda e viene filtrato, si aggiungono anche la salsa di soia e il succo di yuzu, ottenendo così la salsa ponzu. Tra i condimenti orientali, questa si dimostra perfetta per la marinatura della carnepollo soprattutto e del pesce, per insaporire il pesce cotto sulla griglia, per accompagnare la tempura e poi anche per essere il condimento insalata orientale.

4. Salsa Teriyaki

Non poteva certo mancare la salsa Teryiaki, uno dei condimenti più noti e apprezzati della tradizione culinaria giapponese. Si distingue per la sua buona consistenza (che può variare a seconda dell’uso che se ne fa) e per il suo colore lucido, oltre che per il gusto sapido e agrodolce al tempo stesso. Questo sapore ambivalente è il risultato equilibrato degli ingredienti utilizzati per la sua preparazione: mirin, salsa di soia, aceto di riso, olio di semi di sesamo e zenzero. Ed è proprio il suo particolarissimo gusto a renderla perfetta sia per la marinatura di carne e di pesce, sia per accompagnare pietanze grigliate e piatti a base di anguilla. E poi, questa salsa si sposa alla perfezione con il pollo. Provare per credere.

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